Mastro che???
La notizia del secolo, ovvero di queste ultime settimane, sembra essere la liberazione del dottor Mastrogiacomo Daniele, giornalista eccelso del gruppo l’espresso, o giornalista espresso del gruppo eccelso di debenedettiana famiglia, che dopo svariati giorni in una lontana galera talebana è tornato a casa. Giubilo grande e gioia per lui, un po’ meno per quello che lo accompagnava, la cui testa giace da qualche parte del deserto, ma a dirla tutta chi se ne frega di quello, mezzo afghano, mezzo talebano, dice che era pure una spia, chi se ne fotte…
Insomma se dovessimo dare retta a Bertinotti e a Gino Strada, che sono due persone che io rispetto, ma insomma a dar retta a loro sembra tutto figo, la diplomazia dal basso, la diplomazia dei movimenti, e va bene, insomma secondo loro è bastato liberare cinque talebani e Mastrogiacomo è tornato a casa senza problemi. No, scusate, ma me la devo prendere così? Preconfezionata, bella e pronta? A parte il fatto che i cinque talebani appena li hanno liberati sono tornati dai loro compari, hanno ripigliato il fucile e ci hanno attaccato la caserma, il che mi fa domandare, ma a che gioco giochiamo? Ecco da dove escono i talebani! In sei anni se mi metto a pensare a tutti gli occidentali liberati dei sequestri e se a ognuno corrisponde una media di 5 talebani, ecco che la guerra non è servita a un cazzo! Ma fosse solo questo. Intanto una domanda. Chi ha liberato i talebani? Il governo Karzai. Su pressioni di chi? Immagino del governo Prodi. Che cosa ha dato il governo Prodi a Karzai in cambio? A questa domanda è impossibile rispondere. Diciamo che la risposta più probabile è soldi, o commissioni, partecipazioni nelle imprese della ricostruzione, o petrolio o qualche altra cosa. Secondo i maligni il governo ha addirittura minacciato di ritirare le truppe, ma mi sembra una puttanata perché questo governo è in grado di minacciare al massimo la Gregoraci. Altro che diplomazia dal basso! E tutto questo rientrerebbe pure in una normale logica tra due paesi teoricamente alleati se non intervenissero due dico DUE problemi fondamentali. Primo: Mastrogiacomo non è, ripeto non è un giornalista della RAI, quindi del servizio pubblico italiano, ma appartiene ad un gruppo privato, e pure parecchio potente. In teoria il suo rapimento rappresenterebbe il classico rischio d’impresa che un gruppo come l’Espresso dovrebbe essere in grado di sostenere, nei confronti dei suoi giornalisti in missione, in qualsiasi momento. Mi si obietterà che la Costituzione dice che lo stato garantisce la salute dei propri cittadini, ma è valida fino ad un certo punto, perché allora per legge non dovrebbe permettere a dei non-soldati di comparire in un teatro di guerra. Il secondo problema è che ad un certo punto il mediatore di Emergency, un tizio che si chiama, come cazzo si chiama, Hanefi, è stato arrestato.
Morale: Noi siamo andati in Afganistan fare la guerra ai talebani, e per sei anni non abbiamo cavato un ragno dal buco, adesso addirittura li liberiamo in cambio di un giornalista di un gruppo privato, lo facciamo con Gino Strada, senza il sismi e senza l’esercito, e il governo amico che abbiamo messo noi al posto di quello talebano ci arresta il mediatore, magari dopo che abbiamo persino minacciato di ritirare le truppe. Ma che cos’è, un film dei fratelli Marx? Tutta questa storia si tiene in piedi solo, e solo se, il mediatore è quello che si è fottuto il denaro. Quale denaro? Non c’è nessun denaro, non ci sono le prove. Ma non riesco a trovare nessun’altra spiegazione per l’arresto di costui. Ho comprato tutti i giornali, seguito tutti i dibattiti, e non si capisce per quale motivo il governo di Karzai possa aver arrestato quest’uomo mentre nello stesso momento liberava cinque, forse sei, forse più talebani.
La conclusione di questa storia è che l’anarchia che regna in Afghanistan si estende sempre di più all’occidente. D’alema incontra la Rice, tutti d’amore e d’accordo, sorrisi, strette di mano e convergenze, e il giorno dopo gli americani si incazzano e dicono: "aho ma che state combinando, incapaci!". Il ministro della difesa Parisi si incazza con Gino Strada, la tribù afghana dei parenti dell’autista di Mastrogiacomo gli tira le pietre, Gino Strada manda il Sismi a quel paese, e il sismi si lamenta col pentagono che allora dice a Karzai sei un coglione e quello si pente e dice: mai più una trattative del genere.
Un pasticcio internazionale che in confronto quelli del dottor Stranamore sono dei geni, siamo sotto una banda di incapaci col botto, roba da rimpiangere Previti alla difesa e Berlusconi presidente, e ho detto tutto.
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