Da leggere. Da condividere o no. Ma da leggere
” ……Il problema della felicità umana, amico mio, è un problema tecnico di produzione. (…) Le teorie non servono a nulla. Secoli di libera concorrenza hanno talmente avezzo l’uomo alla lotta per la vita condotta senza scrupoli e senza pietà, hanno talmente educato l’uomo alla smania di dominio sull’uomo, che una ripartizione della ricchezza è un sogno da mentecatti.Bisogna dare la ricchezza a tutti, bisogna dare l’ozio a tutti.Solo in questo modo l’umanità potrà placarsi e vivere tranquilla.Ma il problema è soltanto un problema di produzione,non un problema di idee. (….) Il capitale per un banchiere è tempo,per un piccolo risparmiatore è astinenza,per un figlio di papà è eredità, per un giocatore di borsa o uno speculatore è alea. Soltanto per la rivendicazione o per la giustizia ideale d’un lavoratore è plus-lavoro.Qundi la pretesa obiettività scientifica del comunismo-critico crolla:è una opinione.(…) Niente, amico mio, ha progredito. Solo la tecnica ha progredito ed è la tecnica che deve salvare il mondo. (…) Bisogna far macchine, macchine, macchine.
Una cravatta esce da un setificio di Como ed ha un costo di otto lire, nel quale è calcolato anche il profitto del fabbricante capitalista. Questa cravatta viaggiando diventa inglese e voi la comperate ad un negozio di Roma per cinquanta lire, e le quarantadue lire danno da mangiarea dei bravi signori che non hanno impiegato nè testa e nè braccia per produrla. Essi vivono ai margini della produzione perchè non hanno voglia di lavorare.
Il sistema di produzione e di scambio è sbagliato, nella società presente è sbagliato. Bisogna produrre di più, infinitamente di più, e portare l’oggetto prodotto, abolendo la mediazione, direttamente nella mani del consumatore. Tutto ciò si può ottenere solo dalle macchine. Bisogna, che premendo un solo bottone elettrico, miliardi di motorotatrici, miliardi di telai meccanici, miliardi d’argani, di gru, (….) si mettano in moto e producano la ricchezza del mondo e la portino davanti all’uscio di casa di chi la deve consumare,disperdere.
Le macchine, quando nacquero crearono la miseria.
Ogni macchina che risparmi braccia ottiene questo risultato: disoccupazione e miseria. E le braccia si badi crescono. Come si risolve questo conflitto?
Prima di tutto limitando l’accrescimento delle braccia con una legislazione igienica che limiti la riproduzione della specie secondo principi di giustizia e di umanità.La scienza ce ne ha offerto il mezzo da tempo, ma noi badiamo più alle chiacchiere che alla scienza. Con tre sedute di raggi x, un uomo può essere reso sterile senza che diminuisca la sua capacità erotica. Orbene, noi seguitiamo a permettere che sifilitici, tubercolotici, scrofolosi, alcolizzati, menomati, insomma d’ogni genere si riproducano. Se seguitiamo di questo passo, fra due secoli l’umanità sarà tutta all’ospedale o al manicomio. (…) Bisogna selezionare la specie, lasciare che gli uomini godano tutti, anche se malati, dell’unico vero piacere che sia stato loro concesso dalla natura, ma impedire ai deficienti di mettere al mondo degli infelici
E poi …… E poi bisogna inventar macchine e sopratutto procedere a un lavoro di coordinazione della varie macchine e delle varie invenzioni.
La felicita’ è organizzare macchine. ”.
Le macchine, quando nacquero crearono la miseria.
Ogni macchina che risparmi braccia ottiene questo risultato: disoccupazione e miseria. E le braccia si badi crescono. Come si risolve questo conflitto?
Prima di tutto limitando l’accrescimento delle braccia con una legislazione igienica che limiti la riproduzione della specie secondo principi di giustizia e di umanità.La scienza ce ne ha offerto il mezzo da tempo, ma noi badiamo più alle chiacchiere che alla scienza. Con tre sedute di raggi x, un uomo può essere reso sterile senza che diminuisca la sua capacità erotica. Orbene, noi seguitiamo a permettere che sifilitici, tubercolotici, scrofolosi, alcolizzati, menomati, insomma d’ogni genere si riproducano. Se seguitiamo di questo passo, fra due secoli l’umanità sarà tutta all’ospedale o al manicomio. (…) Bisogna selezionare la specie, lasciare che gli uomini godano tutti, anche se malati, dell’unico vero piacere che sia stato loro concesso dalla natura, ma impedire ai deficienti di mettere al mondo degli infelici
E poi …… E poi bisogna inventar macchine e sopratutto procedere a un lavoro di coordinazione della varie macchine e delle varie invenzioni.
La felicita’ è organizzare macchine. ”.
Tratto da LE MEDITAZIONI DI UN PAZZO;
casa editrice Sonzogno milano;
da pag. 225 a pag. 234.
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