giovedì, agosto 03, 2006

E se andasse così?

Dalla sfera di cristallo.

Anno 2011, a pochi mesi dalle elezioni politiche. Occorre tirare le somme di questo governo, prima di decidere cosa farne dei nostri voti. Innanzitutto sembrava dovesse durare non più di cinque minuti, e invece è arrivato alla fine, e tra l’altro, ammettiamolo, non ha iniziato nel migliore dei modi. A partire dalla vergognosa spartizione delle poltrone (è infatti moda diffusa in Italia non voler restare in piedi), e continuando con il non bloccare la controriforma giudiziaria di Castelli, “tanto c’è tempo”. Un timido segno positivo sono stati i primi passi verso la liberalizzazione di alcuni servizi dati al popolo da intere categorie di intoccabili. È raro vedere in Italia intoccabili che non difendono a spada tratta altri come loro.Poi una batosta, che apparve a molti l’inizio della fine, l’indulto. Parliamoci chiaro, meglio l’indulto dell’amnistia (eppure un colpo venne a chi sperava di ripristinare un vero Ministero della Giustizia quando un tal D’Elia promise anche quella!) però ci sono reati e reati, e comunque esso andrebbe accompagnato da una riforma strutturale delle carceri, visti i problemi tanto sbandierati per giustificare la misura. E invece tra i reati previsti c’erano la corruzione, i danni (morti e ferite) di lavoratori, di tutto un po’. Per salvare i Ricucci, i Tanzi, i Consorte, i Berlusconi e i vari Berlusconini in Parlamento (mica pochi) che ovviamente se lo son votato per sé, quella bell’elite politico-finanziaria di cui ci possiamo vantare in giro per il mondo. Sembrava la fine, e invece un nuovo inizio ci attendeva. Una svolta arrivò improvvisa: fu bloccata la controriforma castellana, Mastella si confessò e cambiò nome da Clemente a Cattivik e applicò il primo punto del programma del suo partito (partito? Della sua scrivania, insomma…), la questione morale come punto cardine, rinnegò il passato mafioso, sguinzagliò i vari Woodcock in giro per l’Italia ripulendo la classe politica. Unico inconveniente, capitava che voleva arrestarsi da solo e si costituiva una volta a settimana. Poi abrogò la Cirami, la ex Cirielli, ripenalizzò il falso in bilancio, contribuì a far risputare via quell’orrore della Bossi Fini, arrestò in diretta Berlusconi e tutto il direttivo di FI, ovvero tutti gli amici di Bellachioma, convinse Gentiloni e pure D’Alema (!) ad approvare la riforma TV voluta dal popolo. Fu l’apoteosi. I forzitalioti furono costretti ad allontanarsi in tutti quei casi in cui non gli andava bene, Giulio Andreotti fu condannato ad andarsene insieme al signor Vittorio Emanuele in Svizzera, che però non li volle e finirono ad Honolulu, Giuliano Ferrara si ridusse a fare la donna cannone al circo di Bondi e Cicchitto. Da allora abbiamo 10 televisioni: una pubblica e seria con canone, una pubblica faceta con pubblicità, due ex di Silvio ormai vendute, da quando con la nuova normativa chi è in carcere, anche se nelle celle dorate di Arcore, non può avere TV, Fede l’hanno dirottato in Albania dove vende pentole insieme a Maurizio Costanzo (lui si occupa dei copecchi, boni…) Il De Filippi è stato chiuso nella casa del Grande Fratello con tutti i partecipanti di tutti i reality show trasmessi in Italia e va in onda su un canale americano. Dalle fontane delle città sgorga miele, l’acqua ce la portano i nostri amici americani per ripagarci dell’affitto delle basi. I contratti sono annuali, così Di Pietro ha incaricato un pool scientifico di studiare un sistema con il quale non avremo più bisogno di acqua, e le basi diventeranno nostre. Al posto del ponte ci stanno dei pedalò, così che si possa godere con calma e non inquinando il panorama dello stretto, e tutto il mondo invidia i polpacci degli abitanti di queste zone, che ora sono tutti occupati. Cuffaro è in cella con Provenzano e lo accudisce, due volte a settimana gli fa visita Ruini che si trattiene a lungo per potergli dire tutto ciò che ormai alla TV non gli fanno dire più. La gente ha ripreso a pensare, lavora di meno ma siamo un popolo di intellettuali, l’alcool non è più un problema, il tabacco è illegale ma in compenso vendono una marja a produzione nazionale che fa concorrenza al Rif del Marocco. E tutti ridiamo un po’ di più, anche monsignor Tonini sembra allegro di questi tempi…Aveva ragione Prodi quando ci aveva promesso la felicità?

1 Comments:

Blogger MrGrasshopper said...

magari andasse così!
secondo te, inseguire un sogno come questo è da stupidi illusi o è indispensabile affinché un qualche cambiamento avvenga?

3:58 PM  

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