martedì, luglio 11, 2006

Contromano


Prova a scrivere anche quando manchi di concentrazione, ti ritrovi con la memoria zeppa di immagini senza sapere da dove cominciare. E' un film che conosci bene, esiste un inizio, prima o poi anche l'epilogo, poi una densità di pensieri, di sguardi, di baci, che quasi spaventa. Così attraversi i tuoi anni, luglio è di nuovo nell'aria, capita spesso di ricordarti del tuo mare, un salto indietro nel tempo, un salto sempre più lungo, tanto più lungo quanto più affannoso si farà il cammino, nuovi pensieri vestiti di vecchio, le mille preoccupazione, gli altri. Le priorità allontanano, si impara presto e bene a non soffrire, si diventa più pazienti, tanto il cuore, per una inspiegabile alchimia, rimane vivo. Lo avverti speciale quando piangi o quando ridi. Chissà qual'è il sapore delle tue lacrime, forse è come l'acqua di mare. Non è concesso sapere, non ancora, perchè certe emozioni non le puoi condividere ed è più facile lasciare intendere che il cuore è più duro di un sasso. Perchè poi farlo se solo per te sono come acqua pura? E così ti rivolgi al mare, alle stelle, alle strade di una città che non sarà mai come la tua, col cuore ricco di nostalgia, con la speranza in riserva. In lontananza riconosci la passione che hai dentro e la riversi in un colore, ti affanni mentre cerchi di immortalarlo, questo è sfuggente, mutevole, eppure lo distingui, in quei momenti la speranza sa correre più veloce, è come se non sentisse nelle gambe il peso di 120 minuti, non ha paura di vincere, di tirare il rigore che salverà. Quel colore di cui sono animati i tuoi occhi, indefinibile, inosservabile, è un taglio, una sfumatura trasparente come l'aria eppure intensa come i colori della notte, vivo come quando rinasci mentre il sole muore. Lo so, ancora non ho scritto nulla, le mie mani sono aperte e vuote, tutto è come la pioggia, ti riempie e ti scivola addosso, il tempo di una distrazione e ti accorgi che ti manca il sole e che devi ricorrere alla tua droga quotidiana, il bisogno smodato di protezione e di affermazione, di cui siamo stati nutriti mentre ancora ci divertivamo a giocare, ipnotizzati dalle storie dell'uomo nero e da promesse di nuovi giochi sempre più avvincenti. Si cresce e si diventa grandi. L'autostrada è deserta nella notte mondiale, corre l'anno 2006, corre la palla e tutti attorno ad essa, nel polverone della vita. Ora che resti solo, la tua radio passa la dolce melodia di un pianoforte, ti ricordi della tua gioventù, la migliore che tu avessi potuto vivere e sfuggi dal resto, da quei minuti concitati da stadio, inseguendo la luce di un tramonto. Vana ricerca la tua, il tuo colore, il luglioMilano già non c’è più. Ritornerà. Adesso ho ancora da viaggiare con gli occhi ben aperti, attento a tutti i segnali che sappiano parlarmi d'amore. Ed è per questo che sono contromano. Devo rientrare. Non la mia, sia fatta la tua volontà.