Toto'truffa
Cambiare radicalmente all’ultimo minuto una legge elettorale, come ha deciso ieri il centrodestra, sancisce il trionfo della convenienza di parte a scapito dell’interesse pubblico. Può darsi addirittura che le nuove regole proposte siano migliori e più efficaci. Può darsi, ma non conta. Conta solo che il giocatore al momento (ma solo al momento) più forte decide con atto di imperio come darsi un vantaggio improprio e sfavorire platealmente l’avversario: non solo uno strappo al fair-play istituzionale, ma il sintomo di un uso troppo disinvolto del potere della maggioranza.
Ma se, come è ovvio, l’opposizione non accetterà di cooperare autolesionisticamente alla realizzazione di un abito elettorale cucito apposta per favorire l’attuale maggioranza, anche i moderati del centro-destra si assumeranno la responsabilità di stravolgere la cornice delle regole a colpi di maggioranza e di infuocare oltremodo una già isterizzata campagna elettorale. Ai politologi l’onere di soppesare il valore della legge elettorale proposta dal centro-destra. Ma chiunque può comprendere come lo strappo dell’ultimo minuto rischia di trasformarsi in un atto di prepotenza che confida su una maggioranza in cerca (vanamente?) della formula magica per restare tale anche nella prossima legislatura. Conviene a chi la propone, forse. Non conviene a chi pensa ancora che sui modi in cui dovrà esprimersi la volontà popolare una maggioranza non può decidere a suo insindacabile piacimento.
Che questa ultima azione del nano sia la goccia che fara' traboccare il vaso?
Italiani gente di memoria corta.
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