mercoledì, novembre 09, 2005

Vola farfalla


Era un’ala destra Gigi Meroni. Oggi li chiamano cursori di fascia, pistoni che stantuffano su e giù per il campo anche senza la palla, tutto muscoli e polmoni, che non portano più nemmeno il numero sette. Gigi Meroni era un’ala destra di quelle vere, estro e fantasia da vendere, giocatore dal tunnel facile, capace di tenere la palla da far impazzire il terzino. Non sopportava cio’ che era scontato e per questo non amava tirare i rigori, i suoi gol erano sempre impossibili.
Fantasia pura che farebbe ammattire i teorici degli schemi, ma quello era ancora un calcio dove chi sapeva osare e sfidare la sorte rotonda e imprevedibile del dio pallone non rischiava di restare fuori. Cresciuto nel vivaio azzurro (dal 1949 al 1951), giocò prima nel Genoa e poi nel Torino; nella prima metà degli anni sessanta Gigi Meroni fu un protagonista dentro e fuori dal campo. Era un anticonformista, un personaggio bizzarro e straordinario per il mondo del calcio di quegli anni. Amava dipingere, era un capellone, conviveva con una donna sposata, adorava i Beatles e si disegnava i vestiti uguali ai loro, di eccessivo aveva solo la sincerità dei suoi gesti.
Era amato e odiato come solo poteva esserlo un mito, tutto cio’ che faceva era oggetto di discussione e lui non faceva nulla per evitarlo. Lui la sua rivoluzione l’aveva già fatta, non aspetto’ nemmeno il ’68. Morì una sera d’autunno del 1967, a soli 24 anni, all’uscita da un ristorante, investito e ucciso da un’automobile.


Io non ero ancora nato al tempo di Gigi Meroni.
Purtroppo, come tutti i migliori,se n'è andato troppo presto...

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

semplicemente
g-r-a-n-d-e.
io del mitico gigi meroni avevo sentito parlare solo a "sfide" su rai3 qualche anno fa, ma me lo ricordo ancora.
grande!

12:13 PM  

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