giovedì, ottobre 11, 2007

Strettamente personale...o forse no.

Caro Ministro Tommaso Padoa Schioppa,
le scrivo in merito alla sua penultima stronz....opps volevo dire esternazione, nella quale si compiaceva di chiamare me e tutti i miei coetanei ‘bamboccioni’ poiché spesso ricorriamo all’uso dei nostri genitori per salvarci il culetto dalle tempeste quotidiane. Ora vede, io sono un ex bamboccione tipico, e cioè sono pigro, eccedo nell’uso e nel consumo del mio corpo fisico, sono indolente, a volte sono anche ipocrita, sono disordinato sentimentalmente e sessualmente, e sempre più spesso apprezzo le doti di un buon alcolico. In questo senso sono il bamboccione tipico, e in giro lei ne trova quanti ne vuole, capisce, sono il cameriere che le serve il suo amato caffè, sono l’uomo che la trasporta in giro per la città con la sua bella auto blu, sono quello che la serve nel ristorante famoso, quello che le fa la benzina, alle volte anche quello che le scrive i testi, o quella bella ragazza tettona che la trucca prima di presentarsi a Porta a Porta.

Noi siamo questo esercito di persone che, forse lei non se n’è ancora accorto, manda avanti il Paese, pagando le sue bellissime tasse, e i suoi bellissimi contributi, poiché il paese da lei governato, dopo averci obbligato ad emettere fattura per ogni scoreggia che facciamo, ci sottrae il almeno il 42% percento del misero ricavato. Ora si dà il caso che noi bamboccioni, e io per primo, signor ministro, nella stragrande maggioranza non apparteniamo ad alcuna famiglia (come lei) o potentato privilegiato di questo paese. Non facciamo politica, non facciamo comparsate alla tv, non scriviamo sui giornali, non giochiamo al calcio, e quindi non abbiamo il ritorno economico che a lei e quelli della sua condizione, padri, madri, figli, leggittimi, illegitimi e naturali che siano, sembrano invece essere dovuti. Quest’anno lei concederà mille euro, ovvero un mese di affitto ad un quarantenne produttivo (?), e tanto produttivo, signor ministro, poiché la vostra macchina della produzione ci spreme come arance, perchè sa che possiamo portarci il lavoro a casa, perche' siamo flessibili senza spezzarci, e abbiamo assorbito sulla nostra pelle il durissimo colpo della precarietà, un colpo che lei e gli stronzi come lei hanno inferto alla condizione minima dei lavoratori da qualche anno in questo paese. Le ricordo che siamo arrivati a un passo dalla possibilità di licenziare chiunque senza giusta causa,in Italia, in Europa, nel terzo millennio.
Articolo 18 le dice niente?

La quantità di materiale che la gente come me, i bamboccioni, riesce a produrre in quattro anni, sorpassa di gran lunga quella della sua intera carriera intellettuale ed economica. Lei fa il Ministro delle finanze in un gruppo di vecchiardi signori che non si ricordano più l’ultima volta che hanno comprato del pane senza i fotografi intorno, e forse avrà un figlio anche lei della mia età, e sono abbastanza certo che il diritto allo studio di suo figlio non è lo stesso diritto di un figlio di un quarantenne poliziotto che rischia la vita tutti i giorni molto più di lei, caro Ministro. Nel gruppo dei suoi anzianotti ministri c’è un tipo losco di Ceppaloni, che davanti allo stato di una Giustizia che derubrica al Nord gli scippi e i furti d’appartamento e al Sud il traffico della cocaina, per impossibilità a procedere, per mancanza di giudici, per cause che si dilungano per decenni, ha il solo scupolo di far tacere, insabbiare, spostare di sede quei giudici che hanno commesso non già il loro dovere, ma l’imprudenza di aver intercettato una delle sue losche manovre. De Magistris docet!
E allora veda, signore, è vero, si ricorre all’aiuto finanziario di mammà, perchè non mii sono voluto piegare all’iperfamilismo cattolico e borghese al quale voi continuate a dare fondi, e una famiglia me la vorrei fare lo stesso, e la voglio rendere libera da certi facili schemi, ed ho voluto fare un lavoro che mi desse sempre la possibilità di esprimere le mie idee, cosa che massimamente vi manda fuori di testa, tanto che la impedite ad ogni livello, e con ogni mezzo necessario. Se così non fosse, le persone come me starebbero bene, e prospererebbero, mentre invece si vedono continuamente scavalcate da vostri galoppini, amici degli amici portaborse e quant’altro, proni ai Prodi e lecconi ai Berlusconi, ligi ai doveri del dell’anticamerista, del ciambellano, dei bernoccolari di varia estrazione.

Ma non mi fraintenda signor Ministro, io avrei anche un suggerimento e le propongo un piccolo gioco matematico. Un politico, uno dei 1000 e piu' assessori asseduti nel parlamento, guadagna un 15 mila euro al mese, e mi tengo molto molto basso. Allora cominciamo a dargliene la metà? Glielo dico io, con 7500 euro al mese si vive dignitosamente. Restano 7500 euro al mese per ogni parlamentare, quindi per mille fa 7 milioni e 500 mila euro al mese di risparmio. E' poco? Ma vede ho un'ipotesi di spesa per questi 7 milioni e mezzo di euro al mese. E cioè quella di darli a 75 mila. Dare cioè 1000 euro al mese a 7 mila 500 persone sparse per il paese, in cambio dei quali queste persone prenderanno parte al primo programma di democrazia partecipativa del pianeta terra. Cosa devono fare per mille euro al mese? Devono partecipare alle votazioni dei singoli articoli posti alla camera, comodamente da casa, con un computer e una connessione. In questo modo si può iniziare un esperimento allargare la base della partecipazione, ci sono le possibilità tecnologiche da tempo, si farebbe avvicinare molta più gente alla politica, per accedere magari di anno in anno ruotandoli, all’interno dei 7500. Non le pare una buona idea? Non le sembra evidente che non c’è più alcuna rappresentanza, e nessuna connessione tra il potere reale e il paese reale.

Se pensa che questi siano pensieri post sbronza signor Ministro, cestini pure, del resto glil’ha spedita un bamboccione. Per il resto mi stia bene, e non lavori troppo. Anzi prenda in considerazione l’idea di godersi la meritata dorata pensione in qualche isola del pacifico. Dopo una vita di sacrifici e stenti, con tutta quella mole di opere d’ingegno che ha prodotto, mi sembra anche meritato dopottutto.

I miei più cordiali saluti
C