mercoledì, agosto 31, 2005

Momento romantico


Puo' essere romantica la vista di una centrale nucleare alla mattina?
Si, se ci si trova in California.
Mi approssimo alla mia centrale e da lontano appaiono le torri di raffreddamento, enormi coprono parte della collina retrostante. La strada e' completamente deserta e diritta. In fondo si vedono le colline, dicono che si produce un ottimo vino qui. La strada e' stretta ed e' un continuo saliscendi. Albeggia e fa gia' caldo.
Ai bordi del deserto fa un caldo terrificante di giorno, ieri eravamo sui quaranta gradi e fa freddo di notte, si scende fino a 10 gradi.
Lo spettacolo e' mozzafiato.
Inizio bene la giornata. Sono le sei e trenta.

martedì, agosto 30, 2005

Katrine continua a fare danni

Partenza regolare da Miami 12:45.
Tutto sembra in ordine, ma...Anche oggi ritardo nel volo ad Orlando FL, i consueti quaranta minuti abbondanti. Volo previsto alle 15:10 decollo alle 15:55. Non contento del ritardo me ne aspetto un altro a Houston. Evento che immancabilmente avviene. Arrivo di corsa, col ritardo accumulato nel volo precedente. Credo di perdere il volo, infatti mi ero già fatto mettere sul volo seguente per Sacramento. Con estrema sorpresa vedo un ritardo sulla partenza di mezzora. Contento? Forse.
Prima di venire qua ero affascinato e ammaliato dalla presunta efficienza statunitense. Ora non più. Non ho mai preso un volo puntuale. Ero allenato da un’assidua frequentazione delle ferrovie dello stato ma mai e poi mai mi sarei aspettato questa serie di ritardi qui.

Il week end e’ stato grandioso. Sabato per la prima volta a vedere una partita di football Americano. Miami Dolphins VS Tampa Buccaniers, avrò scritto giusto? Mah.
Non avevo mai capito niente quelle poche volte che avevo visto spezzoni di partite in TV e vedere una partita dal vivo ha confermato i miei sospetti.

Il football americano e' come la corazzata Potiemkin. Una grande cagata!!!
In compenso ero in un’executive suite, AC da frigorifero e cena offerta. Pollo, hot dogs, cookies e birre. La suite era riservata dalla radio ufficiale dei Miami Dolphins, che hanno invitato gente di Burger King che a loro volta hanno invitato gente di Wunderman che a loro volta hanno invitato me. Le buone conoscenze nella vita sono tutto.
Arrivo al parcheggio ed ingresso cinque minuti prima dell’inizio della partita. Ovviamente tutto a costo zero
Inizio alla americana, giocatori presentati uno ad uno con ingresso trionfale. Da segnalare l’inno americano cantato da un gruppo live e da tutti gli spettatori in coro. Mi sono sentito di troppo ma meglio di loro.
La partita dura quattro quarti. Alla fine del secondo quarto dopo un po’ di tette e culi delle cheerleeder ed uno spettacolo d’intermezzo veramente kitsch non ce l’ho fatta più e me ne sono andato.
Il cielo di Miami era stupendo, troppo per restare chiuso in uno stadio. Un blu intenso faceva da sfondo alle palme. Il caldo terrificante ed un sole rosso stava per lasciare spazio ad una serata torrida.

Una doccia veloce e via verso due club. Al Crobar la coda era interminabile. Grazie a dio, l’invito mi fa saltare tutta la coda. Ingresso gratuito, prive’, tavolo e bevute libere. Le buone conoscenze sono tutto nella vita. Party precedente il VMA, alla console per poco tempo Ludacris. Una rappata veloce e tutti estasiati. Io no!!
Prima che la serata impazzisca mi muovo. Prossima destinazione Nikki Beach.
Cerco un taxi, ma south beach is crazy. No taxi e traffico da tangenziale al mattino. Cambio idea niente taxi e lunga camminata. Tutta Ocean Drive, saranno dieci blocks!!!
Anche al Nikki beach coda e ancora una volta la mia presenza in una lista mi permette di entrare senza pagare e senza attesa.
Il caldo all’interno e’ infernale, complice la lunga camminata sono distrutto. Mentre Puff Daddy o come cavolo si fa chiamare adesso, ultimo nome pervenuto Diddy, prende possesso della console me ne vado.
Taxi, please “S Shore drive 75”. Davanti alla casa di Versace una folla indica che ci sono Vips e un party. Chissenefrega!!!
Così termina il mio sabato sera/notte. Seduto su un balcone vista canale mi bevo l’ultimo Cuba libre. Si intravede il primo sole e me ne vado a letto.

Domenica sveglia alle undici circa, non mi va di alzarmi. Alla fine vinco la pigrizia, ricca colazione e di corsa in spiaggia.
Il sole e’ come a Chattanooga Tennessee, spacca le pietre.
SPF 10 non voglio rischiare nonostante l’abbronzatura avanzata.


Alle 19:30 inizia lo show, mi presento con un discreto anticipo. Non ho ancora imparato che se sei nella lista giusto non fai coda.
Posizione incredibile, probabilmente la TV mi ha mostrato più volte. Pantalone blu scuro, camicia bianca e occhiali da sole. Si, proprio come le rock star.
L’MTV VMA mi ha sorpreso. Bello show. Per il mio gusto troppo Hip Hop ma qui funziona così.
Gli unici che hanno suonato veramente sono stati i Coldplay, gli altri solo basi e rap.

Show finito. Direzione Miami Marina, party su una barca. Dire barca e’ riduttivo. Sicuramente più, grande di casa mia e più grande delle case di tutti quelli che conosco. Mi presentano i tipi più assurdi della terra. Nessuno che faccia un lavoro normale, il più delle volte non capisco nemmeno cosa facciano.

Divertito, per non essere da meno rubo la battuta a Bruce Willis in un vecchio film e dico che faccio in ordine l’astronauta, il killer ed infine il giocatore d’azzardo (Gambler).
Mi sembra che tutti ci credano, che siano rincoglioniti o che abbiano già bevuto troppo?
Sulla barca si beve solo Remy martín e devo dire che non e’ male. Consiglio Remy tropical. Non chiedetemi cosa c’e’ dentro, dopo il quarto avrei bevuto anche kerosene.
La barca si allontana dalla riva, il volume della musica si alza, i bassi pompano ed il party sembra diventare wild. Ragazze improbabili in costumi inverosimili ballano il ballo di San Vito. La musica spacca, mi diverto a guardare il primo che cade/si tuffa in acqua. Temo per lui, non mi sembrava in gran condizione, invece agilmente riemerge, ha solo problemi a risalire. L’orientamento non era la sua specialità,. Non vede la barca. Credo che lui i quattro tropical li abbia bevuti di fila e non si sia fermato a quelli!!!

Grande nottata si rientra col sole che albeggia.
Non faccio in tempo a addormentarmi che mi tocca ripartire, ma questa e’ un altra storia.

sabato, agosto 27, 2005


Ed eccomi di nuovo da solo.
Si riparte.
Piccolo aereo un EMB 121, posto 1A, prima fila, solo di fianco al finestrino. Al solito venti minuti di ritardo questa volta la scusa e' traffico al Dulles. Nessuno si lamenta, fosse stato a casa si sarebbero levati mugugni e proteste. Siamo abituati bene. Gli americani, complici i media credono a tutto, ingenui? Forse. Sicuramente vivono meglio.

Oggi disavventura tragicomica degna del ragioniere piu' amato dagli Italiani. Io e Luca fieri della nuova nostra Toyota Solara, nuova, rossa fiammante. Parcheggiamo dove capita ancora in preda ad un sonno che non ci molla. Il mio bagaglio preparato di fretta questa mattina e' nel baule.
Volo previsto alle 14:14 me la prendo comoda e voglio partire per l'aereoporto alle 12 in punto. Usciamo e ci dirigiamo verso la nostra bella macchina rossa, sicuri. Io con le chiavi, premo il telecomando e la macchina non si apre. Primo panico, subito penso alle luci lasciate accese, cosa gia' successa. Acceleriamo le operazioni e Luca rientra a cercare dei cavi per l'alimentazione della batteria. Nel frattempo provo ad aprire con la chiave nella speranza di prendere il bagaglio e andare all'aereoporto con un altra automobile. La chiave entra nella serratura fino a meta' e non va oltre. Risultato la portiera non si apre. Iniziano le maledizioni ai Giapponesi che fanno una macchina, bella, ma solo con una serratura. Se non funziona il telecomando e la serratura sei a piedi. Si crea un po' di folla ognuno a dare il suo aiuto, almeno morale.
E con le parole la macchina non si apre!!!
Telefonata al servizio assistenza di Hertz, tempo previsto per i soccorsi trenta minuti. Troppo. Inizio a pensare di rompere il finestrino.
Il panico aumenta.
Qualcuno propone di prendere il volo senza bagagli e poi me li spediranno col volo successivo. Mi sembra una pessima idea e rifiuto.
Voglio i miei bagagli ed il mio volo.
Ultimo week end libero prima di un periodo duro ai bordi del deserto, voglio godermelo.
Voglio i miei bagagli ed il mio volo.
Da lontano vedo Dan, una specie di marine, orso, gigante con una barba da motociclista e un cuore d'oro.
Lo chiamo, subito si attiva con un cacciavite e una tenaglia riesce a fare spazio tra il finestrino e il telaio del vetro. E dopo dieci minuti abbondanti con una sbarra di ferro piegata riesce a tirare la leva di apertura della portiera. Scatta l'applauso e mi torna il sorriso. Mi precipito sul pulsante per aprire il baule. Lo apro e all'interno c'e' una valigia. Ma con estrema sorpresa non e' la mia. Abbiamo sbagliato macchina!!!!
Tutti iniziano a ridere, anche noi. Pericolo scampato e nel parcheggio si vede un altra Solara. Questa volta si apre e per sicurezza controllo che nel baule ci sia la mia valigia.
By the way Katrine si sposta nord, l'aereoporto di Miami e' aperto e non si prevedono ritardi. Se tutto va come deve andare alle 20:48 mi gusto il caldo umido di Miami beach.
HASTA MAÑANA COMPAÑEROS

venerdì, agosto 26, 2005

Katrine vade retro




giovedì, agosto 25, 2005

Surfin' USA

California sto arrivando!!!!

Domani si parte, lungo week end di viaggio e di divertimento.
Unico timore l'uragano Katrine.
Partenza dal solito middle of nowhere poi Washington ed infine Miami. Venerdi' notte tranquillo, poi nell'ordine partita dei Miami Dolphins, VMA MTV Video Music Awards e poi party esclusivo al Nikky beach. Alla console Ludacris e P. Diddy. Infine Domenica party su una barca, sponsor Remy Martin. Sicuramente si berra' buon Cognac.

Lunedi' primo pomeriggio si riparte. Traversata continentale, da east a west coast. Tutto il giorno in volo e cambio di ben tre aerei. Agli orari che volevo non c'era niente di meglio. Mi accontentero'. Arrivo a Sacramento CA di sera. Hotel e spero bella dormita. Il giorno dopo si iniziano le danze.

GT MS7001FA

mercoledì, agosto 24, 2005

Chissa' come saranno i nostri prossimi cinquanta anni assieme?????

Piccola una volta mi hai detto che la tua vita e' cambiata per colpa mia. Spero in meglio. La mia dopo di te e' meglio.

Ieri ripensavo a quel giorno che siamo stati a Milano. Non ricordo per cosa fossimo andati, credo tu abbia comprato un libro. Ad un certo punto aveva iniziato a piovere ed eri dolcissima sotto l'acqua che cercavi di ripararti. Mi piacevi tantissimo. Abbiamo anche sbagliato strada e mi dicevi e' colpa tua. Si era colpa mia, ma anche tu mi distraevi!

Sono rimasto un po' deluso, mi sarebbe piaciuto fossi venuta a trovarmi. Ti avrei portata in posti bellissimi, NY, Boston, Niagara e poi ancora Philadelphia e Cape Cod. Peccato per l'aereo e forse per la tua poca voglia di vedermi. Io per te sarei partito subito, lo giuro!

Dici che cinquanta anni saranno abbastanza??????



Ciao pessimo carattere, ti sto pensando.

martedì, agosto 23, 2005

Situazione ad oggi

lunedì, agosto 22, 2005

Gentile concessione dell'Ing Diego Galuzzi



QUALE MAESTRO DARE AL TUO FIGLIOLO
MI CHIEDI, LUPO, PREOCCUPATO,
PREGANDOMI DI DARTI UN CONSIGLIO.
TUTTI I GRAMMATICI ED I LETTERATI
FUGGILI COME LA PESTE:
NIENTE VIRGILIO, NIENTE CICERONE,
E CHE LASCI TUTILIO NEL SUO ALONE AULICO,
E SE SI METTE A FAR VERSI, DISEREDA IL POETA,
PER UNA PROFESSIONE REDDITIZIA
LA CHITARRA VA BENE
O IL DOPPIO FLAUTO DA CORO.
SE PERO’ IL RAGAZZO E’ UN PO’ ROZZO,
FAGLI FARE IL BANDITORE D’ASTA, O L’INGEGNERE

Marco Valerio Marziale
Epigrammi, Libro V, n° 56

Strane coincidenze

Certe volte sugli aerei si fanno brutte conoscenza. Certe volte no.
Mi posso reputare fortunato. E' la terza volta che faccio buoni incontri.

Inizio dal volo Cuzco-Lima, agosto 2004, una estate difficile da dimenticare. Assonnato come mai, sporco come pochi, stanco come nessuno su quel volo. Al mio fianco una ragazza stupenda, un angelo, occhi grandi e di un azzurro raro, lunghi capelli biondi. Mossi. Incredibilmente attraente. Sembrava altissima da seduta, poi in piedi ebbi la conferma del sospetto.
Io nel mio piccolo posto a ridosso del finestrino mi sentivo troppo sporco e stanco per generare un suo minimo interesse ed invece...Inizia a parlare, e' Peruviana. Mi racconta con una dolcezza infinita cose che io non direi ad un caro amico. Mi racconta di una infanzia strana vissuta a meta' fra Germania e Peru'. Di un padre Tedesco e di una madre Limena. Entrambi troppo presi e poco presenti per accudire un angelo tedesco con sangue latino, di cui ho notato tracce solo nella passione che emanava.
Volo di breve durata, ho soprattutto ascoltato, ammaliato non so se dall'aspetto o dalla dolcezza delle parole. Forse da entrambi.
Dopo l'atterraggio una sua amica mi porta in un hotel da lei consigliato. Credo si chiamasse Hotel Moderno. Nome poco originale, ma buon hotel in Miraflores. Almeno acqua calda. Mi ero dimenticato cosa fosse.
Ci salutiamo al claim dei bagagli ripromettendoci di vederci la sera stessa e di sentirci al piu' presto. Non so se per stanchezza o cosa io non la chiamai e lei fece lo stesso. Non ci siamo mai piu' visti ne sentiti. Mi resta il ricordo di un angelo.
Buona fortuna Andrea, che dio ti benedica e tenga lontano i tuoi demoni dal tuo cammino.
Secondo felice incontro, stessa stagione.
Volo Lima-Newark. Io fiaccato da una vacanza dura, trekking, km infiniti su strade infinite. Forti emozioni e grandi delusioni. Amici che si sono rivelati poca cosa, e amici che si sono mostrati molto meglio di quanto mi aspettassi. Senza nulla togliere a loro mi piace aspettarmi sempre poco per poi non restare deluso.
Anna, Laura, Marcello e Renato complimenti. L'ordine e' solo alfabetico non di importanza.
Torniamo all'incontro sul volo. Stanco e malaticcio, reduce da una intensa battaglia con un virus intestinale che non mi da pace, mi acccomodo per quanto ci si puo' accomodare in una classe economica, posto centrale. Poco dopo arriva una ragazza, decisamente latina. Non presto attenzione anche se noto un suo sguardo che lascia intravedere l'intenzione di parlare. Sguardo non corrisposto e torno a rifarmi gli affari miei e a cercare di sopravvivere. Dopo poco una inaspettata Voce in inglese, ora posso dire accento New Jersey, mi chiede se sto bene. Dico di no. Ribatte dicendomi se voglio spostarmi nel suo posto vicino al corridoio. Accetto e ringrazio.
Inizia la mia tragica processione verso il bagno dell'aereo. Mi sento sempre piu stanco e malaticcio. La hostess mi da un paio di pastiglie simili all'aspirina.
Ottengo l'effetto desiderato, meno dolore e finalmente la voglia di dormire.
Nel frattempo La Voce mi chiede se va meglio. Iniziamo a parlare, si chiama Elisabeth, ma tutti la chiamano Betty. Peruviana ma vive poco dopo il Washington bridge. Racconto della mia bellissima vacanza nel suo paese natale, un po' in inglese un po' in spagnolo.
Le parlo di posti incredibili, di paesaggi mozzafiato, di interminabili camminate. Lei mi racconta della sua vita, della casa nuova, del vecchio fidanzato, del lavoro di biologa in un centro di ricerca. Ci parliamo come se ci parlassimo da sempre. Mi sento meglio, non ho piu' sonno e anche il dolore sembra lontano. Ci parliamo per tutto il volo, con una dolcezza che sempre mi stupisce mi appoggia la testa sulla spalla. Gesto inaspettato ma bellissimo. Ancora mi chiede come sto.
Non sono abituato alla dolcezza nelle persone, forse e' anche colpa mia. Non sempre riesco ad essere come vorrei e non me lo aspetto da altri. Mi stupisce che qualcuno possa esserlo.
All'atterraggio il mio tempo a Newark e' breve, una altro volo mi aspetta. Ci salutiamo scambiandoci E-mail, biglietto da visita ed indirizzi. Credevo fosse un rituale consolidato, un gioco tra le parti con risultato gia' scritto, gia' determinato. Ed invece ancora una volta le persone mi stupiscono.
Spesso credo di avere perso tutta l'ingenuita' invece mi accorgo che non la ho persa e non la perdero' mai. Le persone mi stupiscono ancora nel bene e nel male.
Mi arriva un pacco nel mio, ormai, vecchio ufficio. Una busta gialla di quelle con le bolle di plastica. All'esterno il suo nome su un lato e sull'altro il mio. Sorpreso apro, contiene una cornice con una bellissima fotografia di central park. Una foto di NY in autunno, credo di averle detto che fosse la mia stagione preferita. Nella busta c'e' anche una lettera. Poche parole, saluti e mi dice anche che la fotografia e' fatta da un suo amico fotografo in serie limitata. Stupito la chiamo subito e ringrazio.
Ci sentiamo ancora e ci siamo ripromessi di vederci ora che sono solo a tre ore da lei.
Terzo ed piu' recente incontro.
Dopo giorni di lavoro, in South Carolina, mi prendo un week end di assoluto relax. Giovedi' sera volo prenotato per Miami da Atlanta. Circa tre ore di guida poi un volo che mi aspetta. Siamo in quattro e fra questi c'e' anche il principe. Posti in ordine casuale, per fortuna io e Luca siamo nella stessa fila, ci separa solo il posto in mezzo, Io vicino al finestrino e lui al corridoio.
Il principe due file avanti a noi.
Chiediamo al tipo in mezzo a noi se ha problemi a spostarsi. Risposta negativa ed eccoci in fila , il principe in mezzo a noi.
Osserviamo le persone che prendono posto. Volti stanchi, volti pensierosi e poi ecco il wow factor. Una ricciola, mora, quasi mediterrranea. Ed ecco unisono il WOW. Lei sorride e risponde con un "Hi". Si siede proprio davanti a me. Iniziamo a parlare, cercando di tenere un volume adeguato al red eye flight. Oltre al resto e' anche simpatica, il suo nome Jennifer. Lo indovino da una collanina con scritto Jenny. Le dico che non mi piace Jenny, sembra Barbie girl. Parliamo di cose in generale, mi piacciono i suoi occhi. Svegli, intelligenti. Un uomo nella sua fila si intromette e inizia a parlare anche lui. Un poco me la prendo, ma non dico nulla, lei sembra cortese e parla con modi gentili. Per un po' non parliamo. Io assonnato ma non riesco e non voglio dormire. Riprendiamo la conversazione e questa volta lei si gira completamente. Finalmente parliamo bene. Mi dice che vive a Miami ma che e' originaria del Maine, mi racconta che dopo il college e' rimasta per sette anni a New York, mi dice che lavora nel marketing per una grossa societa' di pubblicita'.
Il suo cliente attuale e' Burger King. Senza essere piacione le dico che non mi picciono i fast food ma che preferisco whopper a Big Mac.
Sorride, ma non era una battuta.
Mi piace, e' sveglia..Le chiedo di Miami, gentile risponde. L'aereo attera e ci facciamo una camminata fino al recupero bagagli. Ancora quattro chiacchiere e scambio di numero di telefono. Noi in attesa della navetta per andare a ritirare l'auto noleggiata, lei verso il parcheggio. Non so perche' ma le richiedo il numero di telefono. Grazie a Dio lo ho richiesto.
La prima volta lo ho copiato sbagliato.
E poi mi ha confessato che se non la avessi chiamata lei non lo avrebbe fatto.
Grazie Miss JJ per il piacevole week end, ci vediamo presto.

English Copy
Third and recent meeting.
After some days of working in South Carolina, I took one weekend for total relaxation.
On Thursday night, I took a flight from Atlanta to Miami which involved a three hour drive from Grenville, SC to get to Atlanta. There were four of us which included the prince.
We were in random positions on the flight - Luca and I in the same row, separated only by an occupied seat, me close to the window and he to the aisle.
The prince was two rows ahead of us.
We asked to the man between us if he could move and he said “No problem.” And now the three of us were in the same row, with the prince between us.
We watch the people coming to the airplane, tired faces, thoughtful faces and suddenly the “WOW” factor. Curly girl, dark hair almost mediterrranean approached our aisle. And the “WOW” from me was loud.
She smiled and answered with a “HI”. She sat down in front of me. We started to talk, trying to keep the volume low due the red eye flight. She's pretty and also likeable and her name is Jennifer. I guessed it by her necklace which said “Jenny”. I told her that I don't like Jenny, seems like a Barbie girl name.
We talk about general things, I like her eyes. Clever eyes.
A man in her row started to talk to her. I got a little upset but I do not show it, she seems very nice and talk with gentle ways. We stop talking to each other for a while.
I am very sleepy but I cannot sleep and I do not want to sleep. We restart our conversation, and this time she turns completely to face me. Finally we can talk well. She tells me that she lives in Miami but she comes from Maine, she tells me that after college she lived for some years in New York. She also tells me that she works in marketing for a big advertising company.
Her actual customer is Burger King.
I tell her that I do not like fast food but I prefer Whopper versus the Big Mac.
She smiles but I told her the truth.
I like her because she's smart.
I ask her questions about Miami and gently she answers. The flight is finished and we walk to the baggage claim. We are still talking and I ask her for her phone number. We're waiting for the Hertz shuttle and she's going to the parking garage. I do not know why but I re-ask her the phone number. Thank God I did. The first time I must have copied a wrong number. After 2 days she told me that she wouldn't call me if I wouldn't call her – she doesn’t call guys.
Thank you Miss JJ, see you soon.
Greeting by the dirty, hairy and stinky.

giovedì, agosto 18, 2005

Croazia


Oggi un po'triste.
Nessuna specifica ragione, ma triste.
Per fortuna una telefonata ha risollevato un po' il mio umore. Pochi minuti, poche parole ma di grande effetto. Lei sa che la penso spesso e mi piace dirglielo. Non voglio fare il facile errore di pensare che tanto lei lo sa che le voglio bene. Glielo voglio dire ogni volta che posso, preferisco annoiarla con quello piuttosto che lasciare che immagini che non sia nei miei pensieri.

Domani se ne va in vacanza:(
Immagino che domani saro' piu' triste di oggi, anzi sono sicuro che lo saro'. Forse e' meglio che non ci pensi, ma come faccio a non pensarci???

Buone vacanze LDF e miraccomando niente topless!!!

Sapeva così bene di amarmi che supponeva - ed è sempre un tragico errore - che chi amiamo sia tenuto a saperlo anche se non glielo diciamo.

Stamattina, alle 5 e 10, mi sono chiesto se avevo dormito o era stato un sogno. Avevo i pugni chiusi con i palmi al cielo, sul guanciale. E' così che dormono i bambini o i condannati innocenti. Non sono né l'uno né l'altro.

Avevo circa otto anni, era d'estate. I miei mi avevano parcheggiato da una zia, che aveva quattro figli, tutti più piccoli di me, e l'ultimo ancora nascosto in quella sua pancia piccolissima. Questa zia bruciante d'amore per i figli aveva un corpo minuto, ed io, a otto anni, ero già più alto di lei. Quell'agosto mia madre, una sera torbida, passò a trovarmi; ma fece più feste alla zia. Aveva un regalo per tutti i quattro figli della zia, uno addirittura per quello non nato. "E a me?" chiesi, sicurissimo che la parentela più stretta con la mamma mi avrebbe assicurato il giocattolo stupefacente. "Gesù", fece lei, "per te non ci ho pensato. Comunque ne hai già tanti a casa." Incassai, come se fosse normale; dissi "Ma io scherzavo, mamma", e m'incuriosii, gentile ma distaccato, ai regali degli altri, come se fossi un adulto, non un bimbo, ma un altro zio. Ricordo che zia ci aveva apparecchiato il salotto come una camerata: cinque lettini con le sbarre uno a fianco dell'altro. Dopocena ci infilarono i pigiamini, e mia madre disse: "In valigia ho il regalo più bello. Sai?" aggiunse rivolta alla zia, "devo dire la verità, a me i bambini piacciono fino ai cinque-sei anni, poi non più. Come sono teneri quando dormono con i pugnetti alzati!" Ci squadrò, dal più piccolo al più grande. I miei cuginetti sembravano una scatola di fiammiferi ed io la pipa. Mia madre disse: "Facciamo un gioco. Stanotte, quando dormirete, verrò a controllare come state dormendo. E chi dorme con i pugnetti sul cuscino, avrà il regalo segreto." E stamattina mi sono ricordato la luce della cucina che filtrava sotto la porta del salotto-camerata. I bisbigli di mia madre e mia zia. E intanto, nella penombra, spiavo i cuginetti: chi riverso di fianco, chi si era addormentato con la testa al posto dei piedi, il minuscolo aggrappato al suo orso, ma quello di cinque anni russava leggero, con i minuscoli pugni trionfanti sul cuscino, in pole position. Di là, in cucina, mamma non la finiva mai di parlare. Io, intanto, lottavo contro i morsi del sonno, con i pugni schiacciati sul guanciale, e bene in vista. Dal piano di sotto, salì la nonna Giuditta. Ma io ero già sveglio e resistevo, i pugni come bandiere. Finalmente la porta si schiuse, e vidi l'ombra grossa di mia madre. Controllava, da una sbarra all'altra, chi era il bambino da amare. Io tenevo gli occhi strizzati come i pugni. Mamma passò oltre dicendo "Tu sei sveglio." Credo lo fece per un senso di giustizia; sapeva così bene di amarmi che supponeva -ed è sempre un tragico errore- che chi amiamo sia tenuto a saperlo anche se non glielo diciamo; io pensai solo che avrei voluto essere un figlio della zia. Poi scoprì il bimbo perfetto, premiò la capocchia di mezzo, e gli pose il misterioso dono sotto il guanciale. Infine la porta si chiuse, la luce si spense, ed io piansi di vergogna e di abbandono. Mi sentivo rifiutato ma colpevole, vittima e carnefice, e già troppo grande per essere amato. Mi coricai sulla pancia, come mio solito, ma poi sentii un rumore curioso, come di carta di caramelle nel silenzio teso di un cinema. Il vincitore, il mio cuginetto Andrea, era più sveglio di me, e mi fece l'occhiolino, mostrandomi, con un sorrisino beffardo, il regalo che tutte le estati chiedevo senza successo a mia madre: una barchetta a pile, una di quelle che puoi mandare avanti sulle onde, in quegli orizzonti avventurosi che cominciano a dieci metri dalla riva, in quel luogo mai fermo, spumeggiante e inaccessibile per un bambino che è il mare dove "non si tocca".

Infiniti anni dopo, una sera che avevo invitato mia madre in quella pizzeria di dove andavamo a mangiare la domenica, le raccontai i retroscena di quella notte d'infanzia. Scosse i capelli bianchi, la liquidò come una storiella senza importanza.
Disse solo "Si vede che Andrea era più furbo di te. Infatti adesso lavora in banca." Quella della banca, per mia madre, era una fissa. Divideva il mondo in due: i bancari e tutti gli altri, quelli che non sai mai come andranno a finire.
Oggi mi guarderebbe come fossi scemo. Perché oggi metto il punto, senza riscuotere gli interessi. Invece di mettemi in banca, all'infinito.

lunedì, agosto 15, 2005

14 Agosto vs 15 Agosto

Giornata disastrosa da tutti i punti di vista.
Dopo una serata cosi' cosi' in Saratoga, sveglia presto per la gita (?!?) in South Carolina. Sveglia alle 10, rapida doccia, niente barba e quattro cose buttate in una valigia sempre troppo piccola. I-Pod, digital camera e accessori fanno parte del kit da viaggio. Aereo previsto alle 1:10 pm. Le solite balle, check in, TSA control con relativo sequestro del mio coltellino svizzero a cui ero abbastanza legato. Ricordo di non rammento quante donazioni AVIS. Lieve incazzatura e presagio di una giornata che avrebbe solo potuto peggiorare.

Arriva l'ora del boarding e fin qui tutto bene, cielo nuvoloso ma non si preavvisa nessuna tempesta all'orizzonte.
1:10pm orario di decollo, e ancora niente. Aereo fermo in pista!
2:00pm e iniziano i dubbi sulla coincidenza alle 3:05pm a Newark.
Alle 3:05pm, dopo un paio di ore seduto su un sedile sempre troppo piccolo, tutti i dubbi sono svaniti. Nessuna coincidenza possibile. Si ritorna in aereoporto.
I sospetti della giornata tribolata, erano nulla rispetto a quella che stava per succedere. Dal banco del check in iniziano voci discordanti sul motivo del ritardo. All fine tutti concordi su un T-Storm a Newark.
Aggiornamento ogni ora.
Ancora speranzoso di arrivare a Greenville per sera mi metto ad aspettare.
5:00pm nessuna news.
6:00pm nessuna news si attende il bollettino delle 7:00pm. Il paziente e' ancora paziente.
Bollettino delle 8:00pm. Nessuna news e paziente in fin di vita.
9:00pm condizioni stazionarie, aereo e paziente non presentano novita'.
10:00pm spiragli di luce, paziente rinvigorito.
Alle 11:00pm imbarco.

Arrivo a Newark, finalmente. Sembra che il dia horribilis sia terminato. Nel frattempo compio gli anni. 34 sono tanti?
Ancora attesa vana per una bagaglio che avrebbe dovuto essere a mano, ma che una solerte 200Lbs. donzella non ha concesso.
2:30am persa ogni speranza di rivedere le valigie mi reco all'hotel. Il solito impersonale, banale, brutto Marriott. Tutte le volte che ci entro non capisco mai in che stato sono. Tutti uguali, tutti omologati.
Sveglia alle 5:30am dopo una lunga (???) dormita, solita doccia e camicia puzzolente e non stirata del giorno precedente.
Arrivo a Greenville. Dia horribilis terminato? Ovvio che no!!! Ritiro bagagli e bagaglio ancora mancante. Breve conversazione con il claim e forse la valigia arriva alle 5pm.


La camicia comincia a cambiare colore e l'odore si fa nauseante. Mi consola il fatto che siamo in quattro nelle medesime condizioni. Mal comune mezzo gaudio.

Palmetto Expo center (http://www.palmettoexpo.com/) e' un bel posto. Peccato per il cartello che mi dice che il GE meeting e' posticipato alle 12:00am cosi' mi faccio la mia solita ora abbondante di attesa.
La camicia inizia a cambiare colore. Era azzurra, ora chissa'.

Buon compleanno

venerdì, agosto 12, 2005

Trasloco accomplished

NO COMMENT

mercoledì, agosto 10, 2005

Hic Sunt Peones


Berlusconi: «Inesistente mia scalata su Rcs»
Il presidente del Consiglio smentisce sua presenza occulta dietro la manovre finanziarie attorno al gruppo che controlla il Corriere.
«E' del tutto inesistente l'ipotesi di una mia partecipazione alla scalata su Rcs. Si tratta solo di un castello di fantasie e di menzogne costruito sul nulla». Lo dice il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo sulla scalata a Rcs Mediagroup, la holding che controlla il Corriere della Sera.

lunedì, agosto 08, 2005

I've found PUPPO!!!!!


Finalmente undici e trenta, ora di pranzo.
Tutti si lanciano, verso la cafeteria, non che il cibo sia particolarmente buono.
Dopottutto e' sempre difficile trovare qualcosa di decente da mangiare nella terra dei cow-boy. Ham and cheese, hamburger, chicken and french fries.
All'ELC ci sono facce di tutti i tipi, dal timido cinese che a stento pronuncia in inglese il suo nome, al teutonico tedesco che cammina come fosse tutto suo, all'indiano che non smette di scuotere la testa. Please stop. Don't move!!!!
L'unica cosa che ci accomuna tutti sono le undici e trenta.
Come per magia si forma una coda informe a volte confusionaria a volte silenziosa. L'unica costante e' la coda. Concitazione per non perdersi un minuto della pausa. Un breve pranzo e poi il via al walter delle telefonate intercontinentali.
Durante tutto questo, Andreas un americano della Florida, mi rivolge una frase misteriosa, complicata, senza apperente senso.
La frase suona piu' o meno cosi': "I've found Puppo".
Abbozzo un sorriso di chi non ha capito ma che agli americani piace tanto.

Dico a Luca la frase criptica e iniziano le ipotesi sul significato:
  1. Si parte supponendo che si parli di Pupo, leggendario e mitico cantante. Chi non conosce Enzo Ghinazzi noto ai piu' come Pupo. Successi di chiara fama e respiro internazionale come Gelato al cioccolato sono indimenticabili.
  2. Popo.....per ulteriori spiegazioni, chiedere ad un bambino minore di tre anni
  3. Si abbozza persino un pupo siciliano!!

Alla fine nessuna ipotesi risulta credibile e ci guardiamo come Lino Banfi in Vieni avanti cretino.

Scussa non ho afferrreto!!

Aggiornamento Txxx Lxxxxx

Sconfitta su tutti i fronti. Disfatta. Resa incondizionata.

Nuovo appartamento e trasloco imminente.


E' davvero una disfatta o abbiamo accettato il male minore?
La casa dopo le perdite d'acqua dal boiler ha un odore impossibile, la moquette e' tutta bagnata e in generale necessita di una pulizia profonda.
In fondo non mi e' mai piaciuto il lungo corridoio di ingresso e il fatto che la casa non fosse solare. Luce sempre accesa!!!!


Fame coacta vulpes alta in vineauvam adpetebat, summis saliens viribus.
Quam tangere ut non potuit, discedens ait:
"Nondum matura est; nolo acerbam sumere".
Qui, facere quae non possunt, verbis elevant, adscribere hoc debebunt exemplum sibi.

E' sconfitta o no?

Ho fatto un sogno

...Hey!!! non ci crederai mai!!!!
Ma prima ascoltami.......

Stanotte ho fatto, un sogno stranissimo: ho sognato la fine del mondo...e senza l'aiuto di alcolici come potresti credere tu!!! l'avresti mai detto?!

Senti qui...
era tutto diroccato... macerie dovunque... desolazione e silenzio... c'era un vento caldo e l'aria era irrespirabile dall'afa... il cielo era rosso-violaceo con sfumature nere... le nuvole grigie e le stelle nere... e la luna era enorme... un qualcosa di irreale... di un bianco sporco...
Per terra l'asfalto non esisteva più, solo macerie...nell'aria si potevano sentire rumori di cavi metallici che sfregano tra loro sempre più forti, sempre più assordanti... come un lamento, un lamento del mondo... era il lamento del Levietano, che si muove tra le sue spire...
Il Levietano, il gigantesco animale mitologico sottoforma di serpente che decide le sorti del mondo...e in quel deserto di desolazione c'era solo un casermone ancora in piedi...tutto in stile rinascimentale... era a due piani, ma non si chiudeva... il soffitto non c'era... all'interno solo un "cornicione" su cui camminare che contornava le pareti...
Sui muri affreschi con decorazioni floreali e tutto era così violaceo...al centro della sala c'era un ragazzo, giovane, che suonava il violino...ma il violino era afono e la musica era prodotta dalla sua mente.
E da lassu', dal cornicione del secondo piano una ragazza che lo osserva con sguardo severo, drammatico..
magra, con i capelli corti viola scuro, addosso un corpetto verde e una lunga gonna scampanata di pizzo nero che lascia trasparire la pelle nuda sotto... e due grandi ali nero pece che risaltano rispetto a tutto...la ragazza si lascia cadere giù dal parapetto in ferro battuto e arriva a terra dolcemente, e' scalza ma sembra non sentire il dolore dei vetri che le tagliano la pelle...
Io osservo da dietro una colonna, sono al buio e nascosto dall'oscurita'.
L'angelo nero si avvicina al ragazzo e lo rassicura dicendogli di non preoccuparsi, che tutto si risolvera'...ma mentre il giovane se ne va con il violino in mano, la ragazza commenta "poveretto, lui non lo sa, ma quando la grande madre partorirà l'ultimo figlio, il primogenito morira'.
Non gli rimane molto ormai", parole dure dette con freddezza, senza sentimento, con voce calma... ma che trasmette tanta ostilita'.
Alla mia domanda "e noi?! che cosa accadrà a noi?!" lei si è voltata, mi ha guardato con freddezza glaciale, senza trasmettere alcun sentimento e ha risposto "se staremo attenti non ci succedera' nulla"
I rumori assordanti continuavano sempre più insistenti e, lentamente, l'angelo nero scompare...ed io rimango solo, all'interno del casermone......

sabato, agosto 06, 2005

Welcome to the land of dreams


Torniamo dal lavoro e troviamo una lettera che fa piu' o meno cosi':
"Dear residents,

I need to inform you that it will be necessary for us (For us e per me???) to transfer (In treno verso un campo di concentramento) you to another apartment as soon as possible (Perche' non stanotte??). It appears as though having placed three corporate apartments in one location is causing a problem (Problema vostro?????) with the surrounding neighbors.
I understand that there are several people who have become acquainted and enjoy each others company in the evenings (Ma stanno parlando di noi che, sveniamo nel letto appena tornati dal lavoro?) and on weekends. While we understand the need to relax after work, having guest congregate at one apartment home is creating a level of noise that is unacceptable (quanto e' un livello accettabile?), and we can not impede on the rights of others to peaceful enjoyment (Non potete nemmeno impedire un BBQ o non vale il viceversa?).

We have the apartment homes nearly ready for you to transfer (Buchenwald, Dachau, Berger Belsen???) in too and we will inform you on monday wich apartment you will need to pick up the keys for (Grazie molto gentili).

Please understand that we are not criticizing you (Grazie, almeno non ci criticate), however we would like for everyone here at Txxx Lxxxx to enjoy their stay. For this week end please make a conscious effort to keep the noise level down (OK Commander). If you are going to have guests at your apartment please be aware of the level of voices, T.V (Abbiamo una TV???), Radio etc.

Thank you for your cooperation regarding this matter. If you have any question regarding the information above, please feel free to contact the rental office on Monday between the hours of 8:30am to 5:30pm.

Thank you"


Sono stupendi gli americani, amo questo popolo......
Mi chiedo come facciano ad essere cosi' incredibili...

martedì, agosto 02, 2005

Analogia

Ritorno sulla morte di Duisenberg.
Evidenti analogie con la morte di Edmond Safra del 1999. Chi era Ed Safra?



Morto asfissiato, nell'incendio di origine dolosa della sua abitazione a Montecarlo, assieme alla sua governante Vivienne Torrent, il banchiere libanese Edmond Safra, uno degli uomini più ricchi del mondo, proprietario della Republic National Bank of New York.
Nell'agosto del 1998, quando fu svalutato il rublo, dalla Republic National Bank venne inviata una comunicazione all'Fbi per avvertire che stavano arrivando dalla Russia alle filiali "ingenti somme di denaro di provenienza sospetta". Dopo un anno le indagini portarono alla scoperta dell'operazione di riciclaggio condotta dalla mafia russa, da personaggi del governo russo e della famiglia di Eltsin. La polizia di Monaco dichiarerà chiusa l'inchiesta sulla morte di Safra (ma i servizi segreti continueranno le indagini) dopo la confessione di Theodore Maher, un infermiere-guardia del corpo del banchiere assunto da appena sei mesi dopo essere stato addestrato dallo Shin Beth (il servizio segreto israeliano di fatto responsabile della tutela di Safra). Maher in un primo momento aveva detto di essere stato aggredito da due uomini mascherati, che l'avrebbero accoltellato, poi ha confessato di essersi date lui stesso le coltellate e di avere appiccato l'incendio "non per uccidere il banchiere ma per attirare l'attenzione sulle sue qualità professionali".


Tutto sempre troppo perfetto!!!!

lunedì, agosto 01, 2005

Un altro se ne va


Duisenberg e' stato trovato morto.
Subito tutti a dire morte naturale...Se morte naturale e', perche' specificarlo??????
Siamo alle solite. Dubito. Trovato annegato in seguito ad un attacco cardiaco.
Bel modo di morire. Troppo perfetto!!!
Chi era Duisenberg?
70 anni, era diventato nel 1998 il primo presidente della Banca Centrale Europea e aveva lasciato l'incarico prima della scadenza del mandato nel 2003.
Economista al Fondo monetario internazionale (Fmi) tra il 1965 e il 1969, Duisenberg era stato ministro delle Finanze dal 1973 al 1977, prima di diventare, nel 1982, presidente della Banca centrale olandese, incarico che aveva mantenuto per 15 anni.
Ha guidato la banca centrale durante i duri anni iniziali, quando i leader politici della zona euro a 12 si mostravano riluttanti a cedere il controllo sui tassi di interesse e di cambio alla nuova autorità con sede a Francoforte.
Duisenberg amava spesso ricordare un suo incontro con un leader della zona euro che, dopo una lunga esposizione dei motivi per cui la Bce doveva tagliare i tassi di interesse, gli avrebbe risposto: "Sento (quello che dice) ma non ascolto".
Una breve descrizione del tipo di personaggio:
"L'idea di un euro di carta era stata lanciata per primo dal ministro dell'economia, Giulio Tremonti. Era agosto, quando ne parlò in tv, aggiungendo che avrebbe cercato di convincere l'Europa"
Duisenberg, commentandola, aveva anche buttato lì una frasetta: "Mi auguro che Tremonti si accorga che in questo modo perderebbe i diritti di signoraggio sulle monete".>>
(Repubblica, 13/12/2002)

Traduzione: Tremonti, sei sicuro di voler perdere (e dunque cedere a noi) il signoraggio (pizzo) sulle monete (tradizionalmente concesso agli Stati dalle bande centrali, e quindi anche dalla Banca Centrale Europea) ?
Conclusione:Duisenberg ha implicitamente ammesso che la Banca Centrale Europea sta lucrando il signoraggio sulle banconote Euro.
Ricordo che il signoraggio è la differenza di prezzo tra il valore nominale di una banconota (es 500 €) e il suo costo di stampa (0,03 €).
Ricordo inoltre che molte Banche Centrali, tra cui la Banca d'Italia, pur essendo istituti di diritto pubblico sono di PROPRIETA' dei privati.
Ergo:Un manipolo di banchieri sta facendo il più enorme pranzo a sbafo della storia: divertente, no ?

"It is well enough that people of the nation do not understand our banking and monetary system, for if they did, I believe there would be a revolution before tomorrow morning"
(Henry Ford)

Era in ogni caso ben accompagnato da una gentile signora:
L'antisemita moglie di Wim Duisenberg continua la sua battaglia contro Israele.
"Olocausto a parte, l'occupazione israeliana è peggiore di quella nazista in Olanda".
Alla signora Gretta, Olocausto a parte, si ricorda che i nazisti in Olanda uccisero 100 mila ebrei. Una si chiamava Anna Frank.
Wim Duisenberg dice di essere d'accordo con sua moglie al 100 per cento....
Che sia morto per cause naturali o no.
Pace all'anima sua