giovedì, giugno 28, 2007

E se andasse cosi'......

Non puo' andare cosi'. Ma perche'? potrebbe e se lo fosse alla fine chissenefrega....
“Il mondo finirà tra 8 minuti”.
Quella voce algida, educata, fredda, professionale, leggermente nasale ma chiara come un fiume che scorre, arriva dall’alto. Suddenly.
Cosa significherà mai? Di chi è la voce?Non può essere Dio, no, non ci posso credere. Echeggia nelle strade delle citta'. Non posso credere a un Dio impiegatizio, a un Dio da ascensore di grandi magazzini: “Dlin Dlon - Al reparto salumi saldi da fine del mondo - Dlin Dlon”.
“Il mondo finirà tra 7 minuti”.
Ma cosa significa: il mondo ? Come si fa a dare solo 8 minuti di preavviso? Non puoi farci nulla in 8 minuti, anzi in 7. Non riuscirei a raggiungere la persona che amo. Non basterebbero ad ascoltare la canzone o a vedere il film preferito… il mio film preferito… così su due piedi, mah non saprei… Bigelow, Welles? Chaplin? De Sica? Wilder? No, qualcosa di più recente… Romero, Wong Kar Wai? Scorsese? I Coen? Coppola…
“Il mondo finirà tra 6 minuti”.
No, così non è giusto però. Neanche il tempo di pensare, sei implacabile. La prima reazione: tutti si sono girati a guardare il vicino e si sono accorti che non si trattava di un’allucinazione uditiva e allora i visi sono cambiati: quelle che all’inizio erano solo maschere e un grosso punto interrogativo a lato si sono trasformate in qualche cosa di più realistico. Piano piano i tratti si sono distesi, all’incredulità si è sostituito il terrore e tutti hanno cominciato a correre. Impazziti, si urtano, cadono, si calpestano ed è tutto inutile.
“Il mondo finirà tra 5 minuti”.
Non ho mai fumato ma mi ricordo benissimo che quella era la durata media della paglia media di mio padre. Ecco cosa potrei fare, potrei sgambettare il primo che passa, dargli una testata in faccia e rubargli le sigarette. Lui non avrebbe più da preoccuparsi e a me basterebbe riavviare i capelli e sedermi a fumare. No, sarebbe un finale stupido. Non può finire tutto con un atto di violenza. Non può finire così. 5 minuti… cos’altro dura 5 minuti? Con un cavallo lanciato al galoppo forse si riuscirebbe ad attraversare Central Park. Io, però, non sono a NY e soprattutto non ho un cavallo. 5 minuti…
“Il mondo finirà tra 4 minuti”
Ok, ok, ok 4 minuti, only quattro. Tutti continuano a correre. Qualcuno, fatto il giro della piazza, è tornato di nuovo al punto di partenza. Quando mi ha rivisto fermo nella mia posizione, ha urlato disperato ed è ripartito. Quasi quasi lo cronometro, chissà magari stabilirà un record. Ecco cosa potrei fare: potrei telefonare. Questa sarebbe una buona idea, potrei sentire… chi? Con chi passare gli ultimi minuti, secondi…
“Il mondo finirà tra 3 minuti”
Tre minuti? La decisione non è da prendere così alla leggera.Riflettere, e' da ponderare, bisogna pensarci bene… metti che la persona che hai scelto non è al momento raggiungibile, o magari è occupata in un’altra conversazione. No, no ci resterei troppo male. Niente telefono, idea bocciata.
“Il mondo finirà tra 2 minuti”
Che succede? I minuti durano sempre meno. Non riesci a formulare un pensiero coerente che il tempo ti scorre davanti come se avesse un dobberman al culo. “Non è giusto” lo urli al vento e lo ripeti “Non è giusto”. No, non è giusto passare gli ultimi minuti in preda all’ansia, sentendo il respiro che manca e il fiatone anche se sono fermo in questo dannato posto da ormai sei minuti…
“Il mondo finirà tra 1 minuto”
Sette minuti. Fermo da ormai sette minuti. La gente che correva comincia a fermarsi. Qualcuno si inginocchia e piange. Ho visto due uomini morire le mani portate al petto a strappare le camicie. Sono sicuro che altri ne hanno approfittato per uccidere il capo, la moglie, il vicino, giusto per avere lo sfizio di passare gli ultimi minuti da uomini liberi.
“Il mondo finirà tra 10, 9, 8…”.Addirittura il conto alla rovescia… no, quello no… il respiro mi si ferma in gola…“5, 4, 3…”Ecco ci siamo… sono un uomo giusto, di cosa dovrei preoccuparmi… ci sarebbe quella cosuccia fatta da adolescente… ma che vuoi che sia, chi vuoi che non abbia mai fatto…“2, 1, 0…

L’urlo strozzato, che esita tra l’ugola e gli incisivi, sarà presto libero di vibrare nell’aria.
E tutto ricomincerà. 0, 1, 2…

lunedì, giugno 18, 2007

Folle

Si scoprì alienato pure tra gli alienati. Come se la gastrite mi avesse tirato fuori da sè anche quel poco, ancorché insensato, che ancora c’era, lasciando solo l’eco del vuoto di un trapassato remoto. Nessun calzoncino confederato o camicia con le maniche lunghe, molto lunghe e anche annodabili, potevano coprire quel senso di solitudine che mi teneva compagnia.
Sì, il cervello era in folle e questa volta pure i sensi.
Scintillio di lucciole come stelle cadute ma non fino a terra, solo a mezzo metro di altezza e lì rimaste sospese, indecise, vacillanti come avessero perso la strada, tremolanti richiami di desideri e nascoste passioni.
Illusioni di corpo a corpo contro nuovi corpi salati, curiosità di sapori inconsueti, cera che accende e fa divampare le fiamme. Attese di fantastici draghi e incompiuti capolavori. Giganti tornati nani ed eroi fragili e spaventati.
Ero un sonnambulo diurno.
La mia e' una sindrome delle gambe senza riposo e senza pace e' il mio stare in qualsiasi posto.

giovedì, giugno 07, 2007

24 consigli...da dietro le sbarre


Che due maroni. Ho la noia a livelli di guardia, manca un passo a defcon 2.

Arpiono il telecomando e zappo come un pazzo finché non trovo qualche spot interessante.

Eccolo! Fermi tutti, state zitti e fatemi alzare il volume.

“La diarrea ti colpisce quando meno te lo aspetti. Sorprendila con Imodium.”

Interessante, molto interessante. E io che sono sempre uscito di casa senza, inconsapevole dei rischi a cui andavo incontro. Mai più senza.

Vediamo un po’… e questo cos’è, un film o uno spot? Ah, è l’Eni, lo spot dei ventiquattro consigli per il risparmio energetico. Mamma mia, fa venire l’angoscia. Sembra un film dell’orrore, di quelli che fan proprio paura. Tanto che, per evitare i brutti sogni, spengo la televisione.

Mi sono fatto un giro sul sito dei ventiquattro consigli che ci fanno risparmiare il trenta percento di energia. Belli, funzionali e molto semplici. In effetti sono piccole accortezze che, se tutti adottassimo, ci aiuterebbero a risparmiare sulle bollette. E soprattutto si ridurrebbe lo spreco di energia, senza poi risolvere il problema alla radice.

Insomma, più che consigli, mi sembra una lezione di educazione civica, di quelle che insegnavano alle elementari ai miei tempi. Considerando che l’italiano medio è un fedelissimo del consumismo estremo, credo che l’Eni abbia buttato via un sacco di soldi per la sua campagna pro ambiente.

Se poi penso che è proprio grazie al nostro colosso energetico, che l’Italia ha partecipato alla missione in Iraq, mi chiedo: ma che faccia tosta hanno i capoccioni dell’Eni?Come dici? Non hanno più la faccia? Lo immaginavo.